In primavera, in una data tra il 15 maggio e il 12 giugno, saremo chiamati a votare per il referendum “acqua e nucleare”.
Votando SI’, i cittadini potranno abrogare le leggi con cui il governo Berlusconi ha privatizzato l’acqua (insieme al trasporto pubblico locale e allo smaltimento dei rifiuti urbani) e deciso il ritorno al nucleare.
Con il SI’ al voto referendario l’acqua dovrà tornare pubblica sottratta al profitto e ai privati che speculano sul bene primario e vitale dell’acqua, negandola a chi non ce l’ha o facendola pagare cara, fregandosene degli inquinanti - quali arsenico, cloro, piombo, nitrati – che danneggiano gravemente la salute.
Con il SI’, la gestione dell’acqua dovrà essere partecipata dai cittadini, dai lavoratori addetti, dagli enti locali, che distribuiranno l’acqua con i primi 50 litri gratis a tutti, con tariffe progressive tese a scoraggiare gli sprechi, con l’attenzione particolare per la qualità e salubrità dell’acqua.
Con il SI’ al voto referendario i trasporti locali dovranno rimanere pubblici, con la gestione partecipata indirizzata verso la preminenza e lo sviluppo del mezzo pubblico, elettrico e su rotaia, tale da ridurre drasticamente i disagi della mobilità pendolare e risanare l’aria dagli smog delle polveri sottili.
Con il SI’ al voto referendario lo smaltimento dei rifiuti urbani dovrà avere una gestione pubblico-partecipata, spezzando la catena mafiosa che finora ha garantito l’arricchimento attraverso discariche-inceneritori, nocività alla salute umana e all’ambiente, puntando decisamente verso il risultato de “rifiuti zero”, tramite la raccolta differenziata porta a porta, le isole ecologiche, gli impianti di compostaggio, il contributo del riciclo-riuso di carta – vetro – alluminio – plastiche al ciclo virtuoso di risparmio di energia – entropia – economia e salute.
Con il SI’ al voto referendario il piano nucleare verrà definitivamente cancellato – il governo Berlusconi non ha tenuto fede ai risultati del precedente referendum dell’87, dopo Cernobyl, che impose la chiusura delle centrali nucleari – così che le risorse potranno essere destinate al risparmio energetico, a energie pulite ecocompatibili con le esigenze e il territorio, al risanamento ambientale post chiusura centrali a carbone e petrolio.
Con il SI’ referendario contro il nucleare si avvierà la ripubblicizzazione dell’energia elettrica e la gestione partecipata, in grado di garantire qualità del servizio e tariffe eque, non più bollette salate perché gravate dai profitti ai privati.
I REFERENDUM SU ACQUA E NUCLEARE SONO L’OCCASIONE PER CAMBIARE LA POLITICA ECONOMICA E SOCIALE DELL’ITALIA, NON FACCIAMOCELA SCAPPARE!
VOTIAMO E FACCIAMO VOTARE SI’
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