venerdì 5 dicembre 2014

FIRMA E FAI FIRMARE

IL GOVERNO RENZI VUOLE LA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA:

FERMIAMOLO!

 Il Governo Renzi sta tentando di raggiungere il risultato cui sinora nessun governo era riuscito ad arrivare: la privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici locali.
Lo fa attraverso due provvedimenti: il decreto “Sblocca Italia” e la legge di stabilità.
Con il primo, impone ai Comuni l’obbligo di aggregare le società del servizio idrico per arrivare ad un gestore unico per ogni ambito territoriale ottimale, spesso coincidente con il territorio regionale.
Con la seconda, rende sempre più onerosa la gestione pubblica dell’acqua e spinge gli enti locali a privatizzare, permettendo loro di spendere fuori dal patto di stabilità i soldi ottenuti dalla cessione delle proprie quote ai privati.
Il Governo Renzi vuole in questo modo mettere una pietra tombale sul risultato referendario che nel 2011 ha visto la maggioranza assoluta del popolo italiano pronunciarsi per una gestione pubblica, partecipativa, territoriale e senza profitti dell’acqua e di tutti i beni comuni.
Il Governo Renzi vuole affidare l’acqua e tutti i servizi pubblici locali a quattro grandi multiutility collocate in Borsa: A2A, Iren, Hera ed Acea, consegnando i beni comuni delle comunità territoriali agli interessi dei grandi capitali finanziari.
In questi anni, in ogni luogo del paese, abbiamo detto a gran voce: “si scrive acqua, si legge democrazia”.
Per questo diciamo al governo Renzi: INDIETRO NON SI TORNA!
Si attui il referendum, si affidi la gestione dell’acqua pubblica, partecipativa e senza profitti alle comunità locali.

mercoledì 3 dicembre 2014

Comunicato stampa Confindustria chiede al Governo di cancellare l'esito del referendum sull'acqua e sui servizi pubblici


Il referendum sull'acqua e sui servizi pubblici locali del 2011 "ha peggiorato i servizi" e per aprire questo settore al mercato bisogna "mettere in discussione gli esiti di quel referendum".
Questi sono alcuni passaggi dell'intervento che la direttrice generale di Confindustria, Marcella Panucci, ha svolto il 1 dicembre al convegno "Competizione e mercati: Uk e Italia nel contesto europeo".

Finalmente Confindustria ha deciso di calare la maschera rispetto al tema delle privatizzazioni giungendo a sostenere la necessità di cancellare la volonta popolare chiaramente espressa il 12 e 13 giugno 2011 da circa 27 milioni di cittadini, ovvero la maggioranza assoluta del popolo italiano.

Appare, dunque, palese la gravità di tali dichiarazioni.
In primis perchè viene attaccato frontalmente uno strumento di democrazia diretta, quello referendario, garantito dalla costituzione.
In seconda battuta perchè si sostiene una bugia enorme, quella che il peggioramento della qualità del servizio offerto sarebbe colpa dei referendum. In realtà il tentativo sotteso a questa dichiarazione è quello di nascondere le evidenti responsabilità dell'attuale sistema di gestione privatistico del servizio idrico e dei servizi pubblici locali.
Da tempo come movimento per l'acqua denunciamo che la gestione dell'acqua e dei servizi pubblici attraverso società per azioni, di cui le grandi multiutilities (A2A, IREN, ACEA, HERA) già quotate in borsa da diversi anni, danneggia i cittadini e gli utenti.
Opacità della gestione, aumenti tariffari insostenibili, negazione del diritto umano all'acqua, peggioramento delle condizioni di lavoro e aumento del lavoro in appalto, scarso controllo delle amministrazioni pubbliche, diminuzione degli investimenti, erogazione dei dividendi agli azionisti tramite l'indebitamento, impoverimento della risorsa idrica e mancato coordinamento della gestione della risorsa. Questi sono gli effetti del processo strisciante della privatizzazione in atto in questi anni.
Il Governo, attraverso il combinato disposto del decreto Sblocca Italia e legge di stabilità, ha inteso rilanciare con forza la privatizzazione dell'acqua e dei servizi pubblici locali incentivando esplicitamente le dismissioni di quote dei comuni e favorendo economicamente i soggetti privati e i processi di aggregazione.
Oggi questa accelerazione, si configura come un processo definitivo di espropriazione degli Enti e delle comunità locali.
A quanto sembra a Confindustria tutto ciò non basta e avanza richieste ben più pretenziose ma che si pongono in diretto contrasto con quanto i cittadini hanno già deciso tre anni fa.
Come Forum Italiano dei Movimento per l'Acqua ribadiamo che indietro non si torna e annunciamo che sabato 13 dicembre saremo mobilitati in tutta Italia per dire no alle privatizzazioni e alla mercificazione dei beni comuni.
Roma, 03 Dicembre 2014

Forum Italiano dei Movimento per l'Acqua





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Ufficio Stampa Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Via di S. Ambrogio n.4 - 00186 Roma
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Sito web: www.acquabenecomune.org - www.obbedienzacivile.it
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giovedì 20 novembre 2014

Comunicato stampa: La Camera cancella il diritto all'acqua e benedice i distacchi idrici


Comunicato stampa

La Camera cancella il diritto all'acqua e benedice i distacchi idrici


Il 13 novembre scorso la Camera ha approvato il Collegato Ambientale alla legge di stabilità 2014, cancellando un articolo che impediva i distacchi del servizio idrico e garantiva il diritto all'acqua tramite il minimo vitale.

Infatti, la formulazione originaria di suddetto provvedimento conteneva tre articoli sulla gestione del servizio idrico integrato, uno dei quali riguardante la disciplina della morosità.
In caso di utenti morosi l'articolo 26 imponeva ai gestori l'istallazione di limitatori di flusso idonei a garantire la fornitura giornaliera essenziale di 50 litri al giorno per persona, evitando così il distacco completo.

Assume particolare rilevanza anche la modalità poco trasparente con cui questo articolo è stato cassato. Infatti, nonostante in un primo momento sia stato oggetto di discussione e modifiche con intenzioni migliorative, successivamente è stata imposta la sua cancellazione in Commissione Ambiente senza ulteriore possibilità di approfondimenti e dibattito neanche da parte dell'aula.

Questa soppressione è un vero schiaffo in faccia alle miglaia di famiglie colpite, giornalmente, dai distacchi idrici da parte di gestori che utlizzano questo strumento in modo diffuso e indiscriminato, al solo scopo di rendere più efficace il proprio recupero crediti e più consistenti gli utili aziendali.

In un momento in cui il Governo Renzi lavora alle nuove privatizzazioni, si vuole rendere il servizio idrico ancor più appetibile alle lobbies economiche e finanziarie, cercando di dimostrare che l'acqua non è un diritto, ma una merce come le altre.

La maggioranza degli italiani però non la pensa così: in 27 milioni hanno votato ai referendum del 2011 affinché l'acqua fosse svincolata dalle logiche di mercato e sarebbe necessario che il Governo tenesse conto di una volontà popolare così chiara.

Per questo il Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua si sta mobilitando in tutto il Paese contro il rilancio delle privatizzazioni, per impedire che “passo dopo passo” il Governo Renzi faccia tornare indietro il Paese.
Inoltre annunciamo sin da subito che ci attiveremo affinchè nel passaggio al Senato tale articolo venga ripristinato.

Il futuro è in una gestione dell’acqua pubblica, partecipata, senza profitti. E senza distacchi!
Roma, 20 Novembre 2014.


Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua




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venerdì 21 marzo 2014

CS: Depositata la legge nazionale per l'acqua pubblica e partecipata

Immagine in linea 1

COMUNICATO STAMPA

Depositata la legge nazionale per l'acqua pubblica e partecipata
Una legge in attuazione dei referendum 2011
 
Il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua è lieto di poter comunicare che ieri, giovedì 20 Marzo, è stato depositato, presso la Camera dei Deputati, il testo aggiornato della legge di iniziativa popolare, presentato nel 2007, "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico". Tale fatto assume un valore aggiunto e una grande valenza politica poichè avviene, sostanzialmente, in occasione della Giornata Mondiale per l'Acqua (22 Marzo 2014).

Infatti, all'inizio dell'attuale legislatura, ci siamo adoperati affinchè nascesse l'intergruppo parlamentare "Acqua Bene Comune" che si ponesse come obiettivo prioritario la condivisione di quel testo e poterlo ripresentare alla discussione parlamentare.

Il testo della proposta di legge è stato depositato attraverso la sottoscrizione di decine di parlamentari afferenti a diverse forze politiche (Movimento 5 Stelle, Sinistra Ecologia e Libertà, Partito Democratico) in armonia con lo spirito che ha portato alla costituzione dell'intergruppo Acqua Bene Comune, al quale hanno aderito più di 200 parlamentari.

La presente proposta di legge risponde, quindi, all'urgenza di dotare il nostro paese di un quadro legislativo unitario rispetto al governo delle risorse idriche come bene comune, introducendo modelli di gestione pubblica e partecipata del servizio idrico,procedendo da subito alla ripubblicizzazione dello stesso.

Tale testo, dunque, scaturisce dalla necessità di un cambiamento normativo nazionale e risulta essere la reale e concreta attuazione dell'esito referendario, che segni una svolta radicale rispetto alle politiche, che hanno fatto dell'acqua una merce e del mercato il punto di riferimento per la sua gestione.

Chiediamo quindi che il Parlamento avvii da subito la discussione di questa legge proprio nel rispetto della volontà popolare chiaramente espressa dalla maggioranza assoluta del popolo italiano con i referendum del 2011, perchè ancora una volta si scrive acqua ma si legge democrazia.

Roma, 21 Marzo 2014.

Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

Ufficio Stampa Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
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martedì 18 marzo 2014

Lazio: Vincono l’acqua pubblica e la partecipazione.

Lazio: Vincono l’acqua pubblica e la partecipazione.

Approvata la prima legge in Italia per la gestione pubblica e partecipata dell’acqua, presentata da cittadini e comuni. 

Dopo la straordinaria vittoria referendaria di giugno 2011, dopo un percorso durato due anni che ha intrecciato le esperienze dei comitati e di numerosi comuni del Lazio, dopo 12 mesi di pressioni sul Governo Regionale, oggi, 17 marzo, finalmente, è stata approvata all’unanimità la proposta di Legge popolare n°31, per la gestione pubblica e partecipata del servizio idrico nella Regione Lazio.

Una legge che recepisce i risultati referendari, a partire dalla definizione di servizio idrico come servizio di interesse generale da gestire senza finalità di lucro, fino al fondo stanziato per incoraggiare la ripubblicizzazione delle gestioni in essere. Una legge che rimette al centro finalmente gli enti locali, delineando gli ambiti territoriali ottimali sulla base dei bacini idrografici e dando la possibilità ai comuni di organizzarsi in consorzi e di affidare il servizio anche ad enti di diritto pubblico, tutelando al contempo la partecipazione delle comunità locali nella gestione di questo bene fondamentale, anche rispetto alle generazioni future.

Una discussione in Aula Consiliare niente affatto semplice che, in prima seduta ,  si è protratta fino a tarda notte, per essere poi aggiornata a questa mattina.  Decisiva è stata la costante presenza di rappresentanti dei comitati e degli enti locali che hanno contribuito a sventare i tentativi di ostruzionismo e di modifica dei principi cardine della legge.

Una pressione dal basso che assolutamente non dovrà attenuarsi nei prossimi mesi, quando a livello regionale dovranno essere elaborati atti legislativi fondamentali , quali la legge sugli ambiti di bacino idrografico e la nuova convenzione di cooperazione tipo. Saranno queste infatti le prossime occasioni per applicare concretamente i principi contenuti nella legge approvata oggi e di  valorizzare gli spazi di partecipazione da questa aperti.  Nel frattempo ci si aspetta che, coerentemente alla legge approvata, venga salvaguardata la libertà di quei comuni del Lazio che rischiano il passaggio forzato al gestore dell’ATO di riferimento pur volendo gestire il servizio in autonomia. Unico neo della discussione odierna è stato, infatti, il poco coraggio della maggioranza nell’affermare con chiarezza tale principio.

Oggi quindi si festeggia  insieme a tutti gli altri comitati che, in altrettante regioni, stanno lavorando per l'approvazione di testi di legge analoghi.

L'auspicio è che, a partire dal Lazio, si inneschi finalmente una reazione a catena che veda i governi regionali rispettare la volontà dei cittadini e il diritto all'acqua, proprio in un momento in cui questo viene nuovamente minacciato dal vento privatizzatore che soffia dal governo.

Per approfondire i contenuti della legge e le prospettive da questa aperte invitiamo la stampa e i cittadini ad una conferenza stampa domani, 18 marzo, alle ore 11.30 presso la sede del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, al secondo piano in via S.Ambrogio, 4 a Roma.

Coordinamento Regionale Acqua Pubblica - Lazio


Simona Savini 3494136733
Cinzia Di Napoli 3936122793
Alfonso Perrotta 3283716743

venerdì 24 gennaio 2014

Video assemblea 23 gennaio

per consentire anche a chi non è riuscito ad essere presente ieri di approfondire le tematiche che sono state affrontate, ho caricato su youtube le registrazioni degli interventi della prima parte, le trovate ai seguenti link: http://www.youtube.com/watch?v=mO9PtEFFJHg http://www.youtube.com/watch?v=FxqIWMIgOzw http://www.youtube.com/watch?v=KWIfUKYb22c http://www.youtube.com/watch?v=M2BBSD5Ukd0 http://www.youtube.com/watch?v=frx601oBfjU Vi ricordo che sui seguenti siti trovate sempre informazioni aggiornate e materiali utili per approfondimento e divulgazione: Forum per una nuova finanza pubblica e sociale: http://www.perunanuovafinanzapubblica.it/ Attac Italia: http://www.italia.attac.org/spip/ Re:common: http://www.recommon.org/ Comitato Opzione Zero: http://www.opzionezero.org/ Altreconomia: http://www.altreconomia.it/ L'obiettivo principale rimane quello di riappropriarci di risorse naturali, beni comuni, diritti e democrazia che sono gli spazi che i "mercati finanziari" ci stanno progressivamente sottraendo: è stato bello vedere ieri sera tanta partecipazione e tanto interesse attorno a queste questioni.